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Come ormai sapete adoro i cosmetici e i profumi e di tutto quanto sappia di coccola.
Se non avete idee per questo fine settimana e siete attratti da boccette, boccettine e fragranze ecco l’idea giusta per voi: è PerFumum. I profumi della storia, la mostra evento a Palazzo Madama di Torino.
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Un viaggio attraverso l’olfatto, ma non solo: le essenze profumate hanno permeato molta della nostra storia e a partire dall’antichità a oggi il profumo ha accompagnato i nostri momenti speciali, caratterizzando la nostra persona e – con la preziosità delle boccette – anche le nostre stanze da bagno, le nostre toilette, le nostre mensole di casa.
Inaugurata il 15 febbraio e sino al 21 maggio, sarà possibile visitare nelle splendide sale che il Palazzo mette a disposizione per la mostra PerFumum. I profumi della storia.
Un cammino davvero unico attraverso tradizioni millenarie e tecniche profumiere all’avanguardia.
Si parte dal significato del profumo nell’antichità greca e romana per arrivare al Novecento con più di duecento oggetti esposti, tra oreficerie, vetri, porcellane e trattati scientifici.
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l desiderio di trattenere i profumi, conservarli e di godere della loro fragranza accompagna la storia dell’uomo fin dall’antichità e così il percorso espositivo propone un excursus storico a partire dalle civiltà egizia e greco-romana, dove al profumo si associavano diversi significati: da simbolo dell’immortalità a strumento di igiene, cura del corpo e seduzione.
La civiltà islamica sviluppa e innova la cultura del profumo greca e romana, persiana e bizantina, introducendo importanti conquiste tecnologiche, come il perfezionamento dell’arte della distillazione compiuto da Avicenna. Nella mostra è possibile ammirare alcune fiasche da profumo di arte ottomana, in ottone geminato, in legno di rosa e in maiolica e vetro.
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Nel Rinascimento il significato del profumo diventa laico e l’uso viene esteso alle classi sociali più elevate.
In Europa prende piede la moda delle corti italiane di profumare, oltre al corpo, anche gli accessori di vestiario, specialmente in pelle, e di indossare contenitori per profumi di straordinaria ricercatezza
Come non dare attenzione dunque al flacone in agata con montatura in oro, rubini, diamanti e smalto, proveniente dal Museo degli Argenti di Palazzo Pitti, forse un dono di Caterina de Medici, a cui si deve l’esportazione della moda italiana dei profumi in Francia.
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Purtroppo dal Seicento i cugini francesi fanno propria la supremazia nella produzione dei profumi: nascono nuove fragranze, sempre più orientate verso le note floreali e leggere, conservate in flaconi in vetro o porcellana, oppure diffuse negli ambienti grazie a pot-pourri e bruciaprofumi.
E’ anche possibile ammirare un’ampia carrellata di flaconi del Novecento provenienti da collezioni private: boccette create da René Lalique per François Coty, di Baccarat per Guerlain, ma anche gli eccezionali Arpège di Jeanne Lavin, Shocking di Elsa Schiaparelli, Diorissimo di Christian Dior.
![Profumi Xerjoff](https://carlottissima.com/wp-content/uploads/2018/02/e2b71-20180217_190838.jpg?w=1024)
Per continuare fuori dal Palazzo Madama, per la scoperta di fragranze e profumi è d’obbligo soffermarsi alla boutique Xerjoff in via Cavour 1, sempre a Torino.
Info: palazzomadamatorino.it
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