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Acqua in borraccia? Per essere plastic-free non è abbastanza

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Il Coronavirus ci ha fatto capire con ancor più chiarezza quanto prendersi cura dell’ambiente sia importante. Aziende e istituzioni abbracciano il plastic-free, ma non basta: è arrivato il momento di cambiare abitudini puntando su un’acqua filtrata a km 0 e 100% sostenibile.

Da pratico accessorio a simbolo di sostenibilità ambientale: in breve tempo, la borraccia per l’acqua si è trasformata in vero must have, tanto da fare la sua comparsa anche nelle sfilate di moda e sui red carpet come nuovo accessorio lifestyle: segno sempre più attenti a un consumo consapevole, plastic-free e rispettoso del pianeta.

Ad abbracciare nuove abitudini non sono solo i più giovani, ma anche aziende e istituzioni: in ufficio e in molte scuole è sempre più diffusa la distribuzione di borracce per dipendenti e studenti con l’obiettivo di mettere al bando le bottiglie di plastica.
Una pratica virtuosa acquisita anche alla Camera dei Deputati che, dallo scorso luglio, ha bandito le bottiglie di plastica monouso da tutti i bar e ristoranti di Montecitorio.

Una vera e propria onda green che coinvolge tutti i livelli della società per cambiare stili di consumo insostenibili.

E così, se fino ad oggi gli italiani si sono posizionati al primo posto in Europa e secondi nel mondo per consumo di acqua in bottiglia, ora anche nel nostro Paese si manifestano segnali concreti di un radicale cambio di mentalità.

Le grandi scorte di bottiglie d’acqua confezionata in plastica, che prima erano una presenza indiscussa nel carrello della spesa per il radicato timore della salubrità dell’acqua del rubinetto, stanno diventando oggi per molti un acquisto che genera non pochi sensi di colpa.
Ecco perché oggi cresce l’interesse per la filtrazione dell’acqua, una soluzione più efficace e moderna per coniugare tutela ambientale, salute, igiene, qualità e, non ultimo, risparmio economico.

Secondo Giulio Giampieri, Presidente del Gruppo Culligan Italiana SpA, anche in Italia stiamo assistendo a una vera e propria rivoluzione che ci spinge tutti verso una riconsiderazione dell’acqua a km 0.

Del resto, Culligan è presente nel nostro Paese da ben 60 anni con un centro produttivo e di ricerca all’avanguardia per studiare sistemi di filtraggio in grado di migliorare l’acqua erogata dal rubinetto di casa, sia per quanto riguarda l’igiene, ma anche per quanto attiene a sapore e trasparenza, fornendo anche proposte pratiche e innovative per la gassatura e il raffrescamento.

I sistemi Culligan migliorano l’acqua del rubinetto rimuovendo odori e sapori sgradevoli e anche eventuali impurità presenti nelle tubature: ecco perché gli erogatori di acqua affinata Culligan sono gli unici ad essere consigliati ufficialmente da Legambiente.

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