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Turchia da scoprire: itinerari inediti tra le antiche città dei Cari

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La Turchia con le sue antiche città dei Cari, è tra le mete più gettonate di questa estate 2023 e non solo per il mare. Infatti, la Caria, regione storica nell’ovest dell’Anatolia, può regalare intense emozioni grazie ad un itinerario inconsueto tra resti di antiche città oggi patrimonio Unesco.

Ecco allora dieci buoni motivi per programmare un tour nella rotta dei Cari.

1. Sorseggiare un aperitivo a Bodrum guardando il mare

Il punto di partenza per il tour è senza dubbio da quella che è stata definita la Saint Tropez dell’Asia Minore per il suo scintillante fascino e la bellezza delle spiagge, oltre che per la movida che la anima.
Bodrum, deliziosa e affascinante antica città-stato greca, caratterizzata da due baie con vista sul castello medievale, è infatti una piccola meraviglia.

Vista sulla baia dalle suite dall'hotel Marmara Bodrum (Turchia)
Vista sulla baia dalle suite dall’hotel Marmara Bodrum (Turchia)

Affacciata sul Mar Egeo, conserva perfettamente la fortezza medievale, il castello di San Pietro, costruita con parte delle pietre provenienti dal Mausoleo di Alicarnasso, una delle Sette Meraviglie del mondo antico.

Si tratta di una tomba che la sovrana greca Artemisia fece costruire per il marito, oltre che fratello, governatore della Caria. Distrutto da un terremoto, oggi del mausoleo sono visibili solo alcune rovine.

Aperitivo sulla terrazza panoramica (Marmara Bodrum, Turchia)
Aperitivo sulla terrazza panoramica (Marmara Bodrum, Turchia)

Sorseggiare un buon calice di bianco dalla terrazza di uno degli splendidi hotel come il Marmara Bodrum è un vero piacere per il palato e per la vista, senza trascurare una meritata pausa di relax e benessere.

2. Visitare il Museo di archeologia marina

Una volta arrivati a Bodrum per iniziare il viaggio in Turchia ed esplorare le citta dei Cari, si può visitare il castello. All’interno del Castello di Bodrum, edificato nel XV secolo dai Crociati di stanza a Rodi, si trova il Museo di Archeologia Sottomarina.

Un autentico viaggio tra un’impressionante collezione di relitti e di antichi manufatti provenienti da scavi sottomarini lungo il Costa dell’Egeo.

Museo di Archeologia Sottomarina (Bodrum, Turchia)
Museo di Archeologia Sottomarina (Bodrum, Turchia)

Tra i reperti più interessanti, sicuramente il relitto di un’imbarcazione romana risalente al VII secolo d.C., una delle più grandi collezioni di vetri antichi del mondo.

La spettacolare Uluburun, imbarcazione scoperta da un cercatore di spugne nel 1982, e che si ritiene affondata nel XIV secolo a.C. è senza dubbio l’attrazione principale.

Ampiamente considerata come uno dei più grandi ritrovamenti dell’età del bronzo, al suo interno vi era un piccolo tesoro: dalle zanne di elefante a uno scarabeo d’oro con l’effige di Nefertiti, regina dell’Antico Egitto.

3. Godersi un caffè sul caicco

Bodrum fino agli anni ’20 del secolo scorso era ancora un villaggio di pescatori, ma intorno agli anni ’80 ha iniziato a diventare meta turistica di grande attrattività.
I pescatori infatti hanno cominciato a costruire imbarcazioni lussuose e confortevoli per effettuare piccole crociere lungo la costa.

Caicco nel porticciolo, vista sul Castello (Bordrum, Turchia)
Caicco nel porticciolo, vista sul Castello (Bordrum, Turchia)

Queste barche, che noi conosciamo come caicchi, rappresentano un modo decisamente raffinato ed anche un po’ esclusivo di godere lo splendido mare che circonda Bodrum.

Caicchi (Bordum, Turchia)
Caicchi (Bordum, Turchia)

4. Ammirare le rovine di Stratonicea nella rotta dei Cari

Proseguendo l’itinerario in Turchia alla volta delle città dei Cari, si lascia Bodrum e si arriva all’antica città di Euromos, a nordovest di Milas (l’antica Mylasa) nella provincia di Mugla.

I resti della città, assai prosperosa in epoca romana, sono costituiti da rovine sparse che comprendono le tracce di diversi edifici. Tra questi, il tempio di Zeus Lepsinos, risalente all’epoca dell’imperatore Adriano, in ottimo stato di conservazione e attualmente in fase di restauro.

Euromos, Tempio di Zeus (Turchia)
Euromos, Tempio di Zeus (Turchia)

Proseguendo si arriva alla straordinaria Stratonicea, città della Caria abitata ininterrottamente dalla tarda età del bronzo (1500 a.C.) fino ai giorni nostri, che oggi si trova presso il villaggio di Eskihisar, nella provincia di Muğla.

Stratonicea (Mugla, Turchia)
Stratonicea (Mugla, Turchia)

Si tratta di uno dei siti archeologici più significativi dell’Asia Minore. In Turchia questa città dei Cari si è sviluppata durante il periodo classico, ellenistico e dell’Impero Ottomano. E’ diventata così un polo commerciale, artistico e culturale senza perdere la multiculturalità conservando la sua struttura originale in modo armonico.

Stratonicea (Mugla, Turchia)
Stratonicea (Mugla, Turchia)

Stratonicea si estende su un’area di circa 720 Km quadrati e si può attraversare percorrendo strade lastricate in pietra di origine romana, ma a cui sono state successivamente date inclinazioni laterali o al centro per lo scolo dell’acqua piovana risalenti al periodo ottomano. Una combinazione unica che consente ai visitatori di “saltare” tra periodi diversi semplicemente camminando.

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5. Perdersi tra filari di viti e ulivi

Nella rotta dei Cari, vino e olio di oliva sono una costante, tenuto conto che la dieta mediterranea affonda anche in questi luoghi le proprie radici. Infinite distese di olivi accompagnano lo sguardo durante i trasferimenti e una sosta in uno dei più prestigiosi vigneti è certamente d’obbligo.

Vigneto di  Mor Salkim (Turchia
Vigneto di Mor Salkim (Turchia)

Quelli di Mor Salkim sono uno straordinario esempio di best practise.
Il fondatore, Hasan Tahsin Erdemir, ha dato vita alla sua passione per il vino con la nascita di Mor Salkım.
Per la produzione inizialmente venivano utilizzate uve provenienti da Ankara e in seguito quelle nella località prossima a Bodrum dove ora si trova.

Vini della cantina Mor Salkim (Turchia)
Vini della cantina Mor Salkim (Turchia)

Nel febbraio 2015 sono state piantate un totale di 16.000 viti, ci cui 5.000 Shiraz, 5.000 di Cabernet Sauvignon, 4.000 di Merlot e 2.000 di Bornova Muskets.
La produzione attuale è di circa 50.000 bottiglie all’anno di vino delizioso con etichette che richiamano il bel canto della tradizione italiana: Volante, Catanbile, Adagio, Con Amore sono solo alcune.

Olive nella tenuta di Mor Salkim (Turchia)
Olive nella tenuta di Mor Salkim (Turchia)

Quanto alle olive, qui ne vengono prodotti all’incirca 12-15 quintali all’anno, da cui si ottengono 500 kg di olio d’oliva ad alto contenuto di polifenoli mediante spremitura a freddo e senz’acqua.

Per i più curiosi, è possibile leggere l’articolo completo su storiedicibo.it.

6. Passeggiare per Afrodisia, città dedicata alla dea della fertilità

Afrodisia (Aphrodisias) in Turchia è l’antica città di Cari divenuta Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2017.
La città risale al 5800 a.C., inizialmente un piccolo centro dove i contadini del circondario si recavano per venerare la Madre Dea della fertilità e dei raccolti.

Afrodisia (Turchia)
Afrodisia (Turchia)

Gli artigiani diventarono moltissimi: vendevano souvenir, ex voto e amuleti relativi alla Dea. Costruirono quindi delle case e poi locande e naturalmente posti di ristoro, realizzando pian piano una città.

Aphrodisias (Turchia)
Aphrodisias (Turchia)

Con l’avvento del cristianesimo e l’obbligo della conversione, divenne sede dell‘arcivescovo della Caria e l’antico santuario di Afrodite fu depredato e trasformato in chiesa cattedrale (fine V secolo).
Il nome della città venne cambiato in Stauropolis (“città della croce“), mentre in epoca bizantina prese il nome di Caria.

Tempio di Afrodite, Afrodisia (Turchia)
Tempio di Afrodite, Afrodisia (Turchia)

Le mura della città avevano un perimetro di circa 3,5 km, ma causa dei successivi terremoti furono in gran parte ricostruite con blocchi di reimpiego sottratti ai monumenti del centro cittadino.

Dopo il terremoto del 1956 le case del villaggio furono quasi interamente distrutte e ricostruite a non lontano dai resti della città antica.
Questo evento permise l’avvio di scavi archeologici sistematici che sono tutt’ora in corso.

Stadium di Afrodisia (Turchia)
Stadium di Afrodisia (Turchia)

I resti del Tempio, uno stadium che poteva ospitare ben 30.000 spettatori, e porzioni del grande complesso termale di Adriano, sono sempre stati visibili senza necessità di scavi.
In seguito, sono venuti alla luce il teatro, l’odeon (piccolo teatro coperto), una basilica, il mercato, abitazioni, i bagni, una porta monumentale e un santuario per il culto dell’Imperatore Romano.

Fregi all'interno del Museo di Afrodisia (Turchia)
Fregi all’interno del Museo di Afrodisia (Turchia)

Sul sito è stato realizzato di recente un interessante museo archeologico (Museo di Afrodisia).

7. Modellare i vasi secondo tradizione

In Turchia a Karakasu, nella provincia di Aydın si mantiene viva la tradizione della produzione di vasellame.

Le ceramiche Karacasu risalgono all’epoca della città di Afrodisia; sono prodotte artigianalmente con metodi tradizionali utilizzando la terra rossa che si trova nell’ambiente naturale.

Karakasu (Turchia)
Karakasu (Turchia)

In questa zona l’artigianato continua a essere tramandato di padre in figlio: casseruole, padelle con manici, vassoi, bicchieri, zuccheriere, posacenere, vasi, teiere, caffettiere, fioriere, anfore, salvadanai.
Tutti hanno un colore rosso scuro caratteristico dato dal terreno, che contiene il 6-9% di ossido di ferro.

L'arte delle ceramiche a Karakasu (Turchia)
L’arte delle ceramiche a Karakasu (Turchia)

E’ possibile cimentarsi nella produzione di vasi con l’aiuto delle mani esperte degli artigiani del luogo.

8. Gustare le deliziose specialità locali dell’Anatolia

Per iniziare, non possono mancare i Yaprak Dolma. Si tratta di tipici involtini turchi ripieni di carne e verdure, riso o grano e verdure, avvolti in foglie di vite e successivamente stufato: semplici e gustosi.

Yaprak Dolma, tipico involtino turco
Yaprak Dolma, tipico involtino turco

Il Kebab, “carne arrostita”, è decisamente molto famoso, ma in Anatolia viene servito sotto forma di carne già preparata in un piatto, possibilmente in terracotta, accompagnato da yogurt e pita, una sorta di pane non lievitato.

Carne di manzo e agnello per Kebab
Carne di manzo e agnello per Kebab

Rimanendo sempre in tema di carne, un’altra specialità sono le polpette, o kofte.
Fatte con carne di agnello, si trovano anche a base di manzo o vitellone.

Kofte con riso e verdura (Turchia)
Kofte con riso e verdura (Turchia)

Da non trascurare per uno snack gustoso anche i Bizim Fatoş Ev Börekleri, deliziosi involtini in pasta sfoglia o fillo ripieni di formaggio e verdure locali, una sorta di torta pasqualina nostrana.

Tra i dessert più golosi, segnalo il Kabak tatlisi, fatto con zucca, sciroppo di zucchero e liquore di arancia da accompagnare anche con panna o gelato al fiordilatte.

9. Rilassarsi guardando il tramonto

Infine, giunti quasi al termine del viaggio in Turchia, e dopo aver visitato le antiche città dei Cari, rilassarsi è d’obbligo.
Niente di meglio, dunque, che distendersi in piscina o gustare una cena guardando il sole tramontare direttamente sul mare, come succede soggiornando al Yallik Boutique Otel di Milas/Mugla.

Yallik Boutique Otel di Milas/Mugla (Turchia)
Yallik Boutique Otel di Milas/Mugla (Turchia)

10. Addolcire il palato

Il baklava al pistacchio è una vera ghiottoneria. Questo dolce turco, composto da croccante pasta fillo, burro e pistacchi tritati, impreziosito da uno sciroppo di zucchero e miele, può essere servito caldo appena sfornato direttamente al tavolo.

Dolce ai fichi del Garson Sukru di Denizli (Turchia)
Dolce ai fichi del Garson Sukru di Denizli (Turchia)

Una squisitezza da provare al ristorante Garson Sukru di Denizli, insieme al dolce ai fichi, realizzato con fichi caramellati, ripieno di noci e una deliziosa granella di pistacchi, una vera bontà!

Garson Sukru di Denizli (Turchia)
Garson Sukru di Denizli (Turchia)

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