Amici di Carlottissima!
Sapete quanto io sia desiderosa di esplorare il nostro territorio e di assaggiare le bontà del Bel Paese: bene, questa volta ho avuto la fortuna di imbattermi in uno dei prodotti più tipici del Veneto, il Radicchio di Treviso IGP.
IL RADICCHIO DI TREVISO IGP, SAPIENZA E TRADIZIONE
Non un semplice ortaggio, ma il frutto di una antica tradizione e di uno sforzo collettivo, un autentico “sistema” che ha portato questa insalata, una volta nelle tavole dei più poveri, nei piatti più raffinati e sta conquistando il mondo con il suo inconfondibile sapore leggermente amarognolo e le sue foglie variegate così uniche e bellissime.
Il radicchio rosso di Treviso da oltre vent’anni ha il marchio IGP, ovvero di Indicazione Geografica Protetta: e non è un caso, perché è proprio in oltre 40 comuni delle province di Treviso, Padova e Venezia che viene coltivato.
Qui i terreni sono fertili, ma soprattutto sono ricchi di acqua: si tratta dall’area solcata dalla cosiddetta linea delle risorgive, i corsi d’acqua che dividono l’alta dalla bassa pianura.
Si tratta della zona ove le purissime acque di falda, che scendono a valle dalle Dolomiti e scorrono sotterranee sotto un materasso ghiaioso, tendono spontaneamente a risalire in superficie dando origine a diversi corsi d’acqua. tra cui il fiume Sile, la cui zona umida – culla di uno straordinario ecosistema – è tutelata dal Parco Regionale.
RADICCHIO ROSSO DI TREVISO, TARDIVO O PRECOCE?
Il radicchio rosso di Treviso si presenta in due differenti varietà, tardiva e precoce.
Quello tardivo è riconoscibile per le foglie lunghe e affusolate di colore rosso vinoso intenso e dalla caratteristica costa bianca centrale; quello precoce ha invece un cespo voluminoso dal colore rosso intenso con la nervatura principale bianca e molto accentuata.
La coltivazione del radicchio rosso di Treviso è impegnativa, ma rispettosa del territorio: messi al bando i pesticidi, sono state ideate nuove e rispettose tecniche di coltivazione per poter offrire sempre la miglior qualità possibile senza inquinare inutilmente i campi.
Una volta raccolti i cespi, il lavoro prosegue con il cosiddetto imbiancamento e forzatura, indispensabili per esaltare le qualità estetiche e nutrizionali di questo straordinario prodotto.
Per la forzatura si utilizza l’acqua risorgiva che scorre in vasche ove il radicchio, una volta raccolto e posizionato, continua a maturare per circa due o tre settimane.
A seguire il processo di pulitura, ove solo il 25% del prodotto viene poi tenuto e messo in vendita.
Bello e buono: già, perché le ricette e le proposte gastronomiche sono davvero tante e gustose e si possono apprezzare nelle preparazioni dei Ristoranti del radicchio un circuito di ristorazione dove questo ortaggio entra da protagonista in ogni portata, accompagnando zuppe, risotti, piatti di carne e pesce, contorni e – chi lo direbbe! – perfino in golosi dessert, come quelli eccezionali assaggiati al Ristorante Ca’ Amata di Castelfranco Veneto.
Il Radicchio di Treviso Igp è tipicamente invernale e lo si può gustare dalla metà di novembre fino alla fine di marzo
TANTE VIRTU’ IN QUESTO PREZIOSO ORTAGGIO
Ricco di sali minerali, contiene soprattutto potassio, ma anche fosforo, magnesio, zinco, calcio, ferro, sodio, rame e manganese, oltre alle preziose vitamine del gruppo B e poi la vitamina C, la vitamina E e la vitamina K.
Amico della linea, il radicchio è perfetto per chi è a dieta: grazie all’elevato contenuto di acqua, alla presenza di fibre e ai principi amari, aiuta la digestione e favorisce il buon funzionamento dell’intestino.
Accompagnato poi dai vini del territorio, un pasto diventa davvero un’occasione speciale a cui brindare, meglio ancora se in ottima compagnia.
Io personalmente ho mangiato dei piatti davvero gustosi e, poiché è piaciuto molto anche i miei ragazzi, ne ho fatto una bella scorta.
Una cosa è certa: nella mia tavola delle Feste il radicchio rosso di Treviso IGP non potrà mancare!
Info: Radicchioditreviso.it
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